Nota preliminare
Contemporaneamente
con l'entrata in vigore dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti e
all'attuazione delle nuove norme sull'autonomia delle istituzioni scolastiche,
nelle scuole della Provincia di Cremona è stata avviata la sperimentazione,
prima in Italia, di un'attività didattica che si avvale delle strategie
metodologiche della Peer education (educazione fra pari) volte a rendere i
giovani protagonisti del processo formativo e coadiutori dei docenti nella vita
scolastica.
L'attività ha
avuto inizio nel coso dell'anno scolastico 1998/99 sulla base delle
determinazioni del Ministero della Pubblica Istruzione che ha aderito al
progetto internazionale di Peer Education delineato negli incontri dei Peer Educators
tenutisi lo scorso ottobre a Malmo (Svezia) e a Malaga (Spagna).
Lo sviluppo di
tale esperienza viene assistito e monitorato dall'Università degli Studi di
Roma "La Sapienza" alla quale è stata affidata la gestione della fase
della valutazione.
Le tematiche
oggetto del coinvolgimento dei giovani riguardano l'attuazione dello Statuto
delle Studentesse e degli Studenti, l'educazione alle diversità, le simulazioni
di situazioni professionali, i miglioramenti del clima in classe, la
prevenzione del disagio, la prevenzione delle tossico-dipendenze.
Sono tematiche
di grande attualità affrontate nel contesto di tre eventi insieme combinati: la
sperimentazione dell'autonomia con l'autonomia didattica in primo piano; la
sperimentazione della Peer Education con i giovani protagonisti di primissimo
piano; l'applicazione della Carta dei diritti e dei doveri della componente
studentesca che diventa parte attiva anche in ordine all'attuazione concreta
dello Statuto.
Le modalità di
attuazione dei progetti, la molteplicità dei soggetti coinvolti, la natura e il
contenuto dei temi oggetto della sperimentazione, a cominciare dal prezioso
lavoro sviluppato in favore dell'applicazione dello Statuto delle Studentesse e
degli Studenti, la contestualità delle riforme non più annunciate, ma
concretamente attuate in materia di partecipazione attiva della componente
studentesca alla vita della comunità scolastica e in materia di autonomia delle
scuole di ogni ordine e grado, costituiscono una felice miscela di eventi e di
comportamenti che rendono visibile e tangibile lo scenario dei cambiamenti
epocali in atto nel sistema scolastico italiano alla fine del secondo
millennio.
Modalità di attuazione
Il progetto
Svolgimento
della prima fase:
informazione
dei Capi di Istituto, formazione dei docenti, formazione degli studenti,
formazione rappresentanti di Classe e di Istituto, formazione degli studenti
individuati come Peer Educators.
Svolgimento
della seconda fase:
I primi
risultati
I progetti
sono tuttora in svolgimento, ma i primi risultati sono più che soddisfacenti.
Studenti, Docenti e Presidi delle Scuole interessate hanno rilevato
miglioramenti nel clima classe, nella motivazione e nell'apprendimento.
Sono, questi,
dati oggettivi già emersi a prescindere da successive valutazioni da effettuare
con rigorosi metodi scientifici. Infatti sono dati posti in luce dalla copiosa
documentazione prodotta nella fase esecutiva del progetto e dagli stessi atti
del Convegno svoltosi il 12 Marzo 1999, un Convegno organizzato e gestito dagli
stessi studenti per presentare pubblicamente i loro lavori nella splendida
cornice della Sala del Consiglio Comunale di Cremona.
L'autoreferenzialità
che ha caratterizzato la giornata del 12 Marzo non ha sminuito il lavoro
svolto, ma ha valorizzato la prima esperienza in Italia di Peer Education.
D'altronde,
hanno preso atto e dato atto dei vari aspetti positivi della sperimentazione
gli interventi delle Autorità scolastiche presenti ai lavori del 12 Marzo: da
Federico Ottolenghi, Consigliere del Ministro della Pubblica Istruzione per le
Politiche Giovanili, a Luigi Calcerano, Capo dell'Ispettorato Responsabile
delle Politiche per gli Studenti, dai Provveditori agli Studi, che hanno
sostenuto e sostengono l'attuazione del progetto, ai Rappresentanti degli EE.LL
e dell'IRRSAE, che hanno salutato l'iniziativa con grande interesse.
Sta di fatto,
inoltre, che la corale richiesta degli Studenti, dei Docenti, dei Presidi e
dello scrivente di ottenere la continuazione e la diffusione delle esperienze
di Peer Education, sembra che abbia trovato ascolto per come risulta dalla
Direttiva n. 105 del 16.4.1999 a firma del Ministro on. Giovanni Berlinguer che
ha affidato al Coordinamento per le Politiche degli Studenti la
"costruzione di esperienze di peer education".
Nel ricordare,
altresì, che la citata Direttiva n. 105/1999 pone, fra le priorità cui
improntare l'azione amministrativa, l'adeguamento delle attività rivolte a
"valorizzare il ruolo della componente studentesca nel contesto del
processo di riforma dell'ordinamento scolastico, favorendo l'attuazione dello
Statuto delle Studentesse e degli Studenti", è il caso di porre in
evidenza che a Cremona si è provveduto anche a integrare il Nucleo di Sostegno
all'Autonomia con la presenza di una studentessa e di uno studente
appositamente designati dalla Consulta.
Nella
presentazione della documentazione relativa al progetto pilota di peer
education, non può mancare la doverosa evidenziazione del fatto che il
Consigliere Ministeriale dott. Ottolenghi e il Capo dell'Ispettorato per le
Politiche Giovanili dott. Calcerano hanno voluto esprimere formalmente, con
apposite lettere, il loro apprezzamento e il loro ringraziamento rivolti a
Studenti, Docenti, Presidi ed Autorità Istituzionali della Provincia di
Cremona. Apprezzamento e ringraziamento esteso anche al Referente del
Provveditorato agli Studi Prof. Claudio Bizzari. Ai citati apprezzamenti e
ringraziamenti si associa lo scrivente che deve segnalare, conformemente a
quanto segnalato dagli studenti, dai docenti e dai presidi e conseguentemente
alla fattiva collaborazione registrata negli adempimenti di competenza del
sottoscritto, gli impareggiabili meriti della dott.ssa Giovanna Boda che, per
incarico dell'on. Ministro e del Consigliere Ottolenghi, ha diretto a Cremona
la progettazione e la realizzazione della prima esperienza di peer education in
Italia. Le attività di promozione e di sostegno svolte dalla dott.ssa Giovanna
Boda, che gode stima e prestigio per le sue eccellenti capacità professionali e
per il bagaglio culturale di cui dispone, sono state alla base del successo
della sperimentazione.
Cremona, 6 Maggio 1999.
Il Provveditore agli Studi
Antonio Pileggi